Ogni anno dal 25 al 28 del mese di settembre, ricorre la festa dei santi patroni di Alberobello: i medici Cosma e Damiano.
Giangirolamo II Acquaviva detto il Guercio di Puglia, fondatore di Alberobello
Le origini della ricorrenza risalgono a quasi quattro secoli fa, quando, grazie alla forte devozione dei conti di Conversano, fu dedicata in loro onore la piccola cappella di Alberobello. La prima processione dei conti, con una effigie dei santi scortata da armigeri con delle fiaccole ed i primi coloni di Alberobello, si tenne il 27 settembre 1636.
La prima messa delle 4:00 del mattino del 27 settembre, dove folle di pellegrini giungono dai paesi limitrofi per assistervi
Da allora la devozione è perdurata nei secoli, crescendo di pari passo con l'abitato e ancora ai giorni d'oggi, non cessa di essere un evento attrattivo e grandioso per folle di pellegrini. Questi giungono a centinaia da tutti i paesi limitrofi, solitamente a piedi,la notte a cavallo tra il 26 e il 27, per assistere alla prima messa delle 4:00.
Il giorno 27 infatti viene comunemente chiamata la festa "dei pellegrini", a cui segue, il giorno successivo, quella "dei paesani".
Il fenomeno dei pellegrinaggi presso il santuario risale probabilmente all'arrivo della statua di San Cosmo, nel 1782. In quell'anno, un devoto abitante di nome Giuseppe Domenico Rinaldi, commissionò allo scultore di Andria Francesco Paolo Antolini la creazione delle due statue.
Come narra la tradizione, nel mese di maggio di quell'anno, l'arrivo dellastatua di San Cosmo ad Alberobello, avrebbe interrotto una dura siccità che affliggeva le campagne da tempo.
Le cronache popolari da allora non hanno smesso di attribuire guarigioni e prodigi ai due simulacri, ancor più quando nel 1803, giunsero da Roma due frammenti ossei dei santi, che oggi è possibile osservare nel reliquiario posto fra le due statue.
Due immagini di inizio Novecento della celeberrima "Fiera di Tori e Torelli" di Alberobello
Il programma della festa oggi racchiude eventi sia di carattere religioso che civile. Apre le celebrazioni la mattina del 25, l'antica fiera del bestiame. Istituita da Re Ferdinando I di Borbone nel 1820, questa raggiunse nel 19° secolo e nei primi anni del Novecento, un notevole prestigio.
La"fiera di tori e torelli" richiamava allevatori da tutta la Puglia e perfino dalle regioni limitrofe, con centinaia di capi di bestiame che affollavano l'attuale largo Martellotta, quello che oggi è il "salotto buono" della città, ai piedi della zona monumentale.
Alle 8:00 del 26, la città si sveglia con le cosiddette "diane",dal dialetto "deje", giorno. I botti pirotecnici annunciano l'inizio della festa. Durante il giorno bande musicali allietano con concerti le vie cittadine.
Al vespro, vengono accese le luminarie, il punto di visto più pittoresco di questa forte tradizione, risalente ai primi del Novecento, è Piazza del popolo. Davanti al Municipio c'è"l'ingresso" del lungo corridoio di luce che, per tutto Corso Vittorio Emanuele giunge fino alla Basilica dei Santi Medici.
Segue,durante la notte tra il 26 e il 27, in una città illuminata a giorno dalle luminarie, l'arrivo dei pellegrini da ogni dove. Alle 4:00 del mattino, la città è illuminata a giorno e stracolma di pellegrini e bancarelle di ogni tipo. È la cosiddetta festa tradizionale dei Pellegrini.
Con i pellegrini arrivano anche i madonnari, che con i loro gessetti raffigurano la loro devozione sul basolato di Piazza del Popolo.
Due processioni delle statue, una il 27 e l'altra il 28, percorrono le vie cittadine. A trasportarle sono i cosiddetti "Cavalieri dei Santi Medici", la confraternita a cui appartengono numerosi cittadini e devoti di ogni dove. La devozione dei fedeli travalica spesso anche i confini nazionali. Non sono poche, ancora oggi, le offerte economiche che giungono dai discendenti dei cosiddetti "zii d'America", emigrati da Alberobello all'estero, che hanno conservato l'affetto di famiglia per le statue dei santi.
Nei pressi del palazzetto dello sport, in Via Piccinni, e in Piazzale Miraglia, viene allestito il colorato Luna Park...
Bancarelle con ogni genere di mercanzia affollano ogni angolo delle vie principali.
Chiude la festa la gara di fuochi pirotecnici. I migliori punti di veduta sono su Viale Einaudi e Viale Aldo Moro. L'atmosfera della festa si dissolve lentamente, tutto si ripeterà uguale, ma diverso, fra un anno esatto.