Storia

La festa dei Santi Medici Cosma e Damiano ai tempi dei briganti

C’e aria di festa il 27 e 28 settembre ad *Alberobello. È il giorno dei Santi Medici Cosma e Damiano, patroni della città dei trulli.

Nel 2020 la festa patronale di Alberobello però si svolgerà, a causa del pandemia di COVID-19, in forma molto più sobria. Cancellati tutti gli eventi di carattere civile e buona parte di quelli religiosi. Restano quest’anno solo le celebrazioni liturgiche, le luminarie e le bande musicali.

Locandina S. Medici2

Una festa parzialmente rovinata, che fa tornare alla memoria un’altra annata nera per la festa patronale di Alberobello: il 1781.

In quell’anno la banda del brigante castellanese Nicola Spinosa, noto come Scannacornacchia, giunse in paese a godersi la festa, a scapito della tranquillità di tutti i pacifici abitanti e pellegrini.

Attivo dal 1776 al 1782, Scannacornacchia ebbe buon gioco per così tanto tempo grazie al tacito consenso del Conte di Conversano Giulio Antonio IV, che spesso si serviva della banda di malfattori per i suoi scopi. Forte di tale protezione la banda, composta di una dozzina di elementi, spadroneggiava nelle campagne e nei borghi della Murgia dei trulli.

In uno stralcio tratto da una testimonianza dello storico nocese Pietro Gioia, si può notare come nel Settecento ci fosse l’usanza di festeggiare in case private, mettendo su i cosiddetti “balli”. Fino all’avvento delle restrizioni SIAE degli anni Ottanta, era uso comune organizzare molto spesso feste private con tanta gente presso le abitazioni di campagna. In queste serate - raccontano i più anziani – particolarmente richiesti erano i musicisti per le danze.

Ed ecco che il 27 settembre 1781, in una villa di campagna nocese di proprietà di Cosmo Petruzzi, si tiene la festa più grande in onore dei Santi patroni. Ad un certo punto, entrano in scena degli ospiti sgraditi. Così cita Pietro Gioia:

"Né voglio trasandare ciocché commisero l’anno istesso alla festa di San Cosmo in Alberobello. Ove pel costume che vi è di passare la giornata in giochi e balli, presero anch’essi parte al festino. Eravi maggior folla in quell’anno nella casa di Cosmo Petruzzi, e vi s’intrattenevano molte famiglie civili de’ paesi vicini ed anche il governatore di Noci Fabio Dattilo, cui quella villa era sottoposta.

La comparsa dei masnadieri indusse silenzio, i volti si copersero di pallore, ed il governatore sparì. Essi intanto si fecero maestri di ballo e danzarono. Indi adocchiata una vezzosa donzella dei casini di Monopoli licenziarono la brigata, facendo a quella segno di restare.

La onesta madre, che comprese tosto la turpidudine dei loro desideri, ebbe a genuflettersi e a piangere, che non la disonorassero, sino a promettere di compiacerli in altro di quando nessuno se ne avvedesse. E forse sarebbe stata quella giovane violentata, se alcuno della comitiva, più vecchio di anni, non si fosse commosso e non avesse palesati i rischi di tanta concupiscenza"

Una scena degna di un film! Quante altre ne conserva la festa dei Santi Medici tanto amata dai alberobellesi ed ospiti della città dei trulli.

Scanancornacchia

Per saperne di pi# sulla festa patronale di Alberobello: https://www.alberobello.com/it/cultura-e-tradizioni/festa-patronale-santi-medici-cosma-e-damiano